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LUNCH BOXES PERICOLOSE • IL GIORNALE DI VICENZA

06 NOVEMBRE 2014

LE LUNCH BOXES SI STANNO TUTTE ROMPENDO...
... OH CASPITERINA !!!! MA COME MAI ?????
LA RAPPRESENTANTE DELLE MENSE SIGNORA LEODARI HA ASSICURATO DI PERSONA  ALLE SCUOLE ESSERE LA GAMELLA MIGLIORE E RIPETO... MIGLIORE... SUL MERCATO!!! (COSI' CI E' STATO RIFERITO)
AH... E PRECISIAMO...E' PASSATO SOLO UN MESE DAL LORO UTILIZZO...
LASCIAMO STARE LA CERTIFICAZIONE CHE NON E' MAI STATA PRESENTATA ALLE SCUOLE DOPO TUTTO STO CASINO...E IO SICURAMENTE...DEFINITA DA ALCUNI: LA STR.. NON HO ASSOLUTAMENTE VISTO PEZZO DI CARTA A RIGUARDO...
HO VISTO FORCHETTE LETTERALMENTE "MONCATE"... MA VI IMMAGINATE SE QUELLE PUNTE VANNO A FINIRE IN GOLA AI VOSTRI BIMBI????
COMUNQUE IO ME NE LAVO LE MANI...MIO FIGLIO HA LA SUA BELLA GAMELLA FIRMATA BPA FREE CHE PORTA OGNI GIORNO A SCUOLA...IL MIO CUORE STA BENE...MA PENSO CHE STIA BENE ANCHE QUELLO DI QUELLE MAMME CHE SCOPRIRANNO FRA ANNI I DANNI CHE HANNO PROVOCATO AI LORO FIGLI.
PREFERISCO SINCERAMENTE VENIRE DEFINITA LA STR... ED ESSERMI BATTUTA PER UN QUALCOSA PIUTTOSTO CHE SOCCOMBERE COME UNO ZOMBIE AL "SISTEMA"...
BUONA GIORNATA A TUTTI

02/102014  
PER EVENTI CHE STANNO ACCADENDO INCOMINCIO AD AVERE PAURA PER L'INCOLUMITA' DI MIO FIGLIO E DELLA MIA FAMIGLIA.
PENSO DI ESSERMI ESPOSTA PIU' CHE TROPPO PER I GENITORI DI QUESTA CITTA'
RINGRAZIO IMMENSAMENTE QUEI GENITORI CORAGGIOSI LE CUI PAROLE E LA CUI PRESENZA MI HANNO EMOZIONATA E DATO LA FORZA DI LOTTARE PER LA SALUTE DI TUTTI I BIMBI MA ORA E' ARRIVATO IL MOMENTO DI DIRE: 
CHE OGNUNO SALVI SE STESSO
QUESTA ESPERIENZA MI HA FATTO PURTROPPO CAPIRE CHE 
OGNUNO  HA L'ITALIA CHE SI MERITA 
NIENTE POTRA' MAI CAMBIARE
con questo chiudo le mie comunicazioni


01/10/14  
BLOCCATA LA CONSEGNA DELLE GAMELLE A SEGUITO DELLA LETTERA INVIATA DALLA SOTTOSCRITTA ALLA SCUOLA PRATI DI VICENZA. NEL FRATTEMPO ALCUNE GAMELLE SONO STATE CONSEGNATE... PERCHE'?


E' GIA' DA UN PO' DI GIORNI CHE LE SCUOLE STANNO RI-CONSEGNANDO LE GAMELLE "SOTTO SEQUESTRO" CHE AVREBBERO DOVUTO VENIRE SOTTOPOSTE AI "RAGGI X" DALL'ULSS. 

MI DOMANDO SE L'AZIONE SIA LEGALE...

NESSUNA NOTIZIA DALL'ULSS E SEMBRA CHE DOMANI VERRANO CONSEGNATE IL RESTO DELLE GAMELLE AI NOSTRI PICCOLI CITTADINI. 

SPERO CON TUTTO IL CUORE CHE SI TRATTI DEL "RIMPIAZZAMENTO" DELLE GAMELLE CON TIMBRO 7 MA DA QUANTO CONFERMATOMI LE GAMELLE SONO LE STESSE CHE ERANO STATE RITIRATE.

RICEVO FOTO DI GAMELLE CON PLASTICHE ALTERATE E STACCATE COME LA MIA...MA STRANAMENTE DA PARTE DEL COMUNE SI CONTINUA AD INSISTERE CHE LA GAMELLA DIFETTATA ERA SOLO UNA. 

VORREI RICEVERE DAI GENITORI UNA MAIL CON FOTO DELLA GAMELLA CONSEGNATA E FOTO DEI TIMBRI SOTTO LA SCATOLA (mettetela controluce e scattate il piu' a fuoco possibile) elenasegatini@gmail.com

VORREI ANCHE SAPERE SE L'ULSS E' AL CORRENTE CHE DOVEVA INTERVENIRE NELLE ANALISI.

RINGRAZIO PER GLI INTERVENTI DEI GENITORI E SPERO IN UNA COLLABORAZIONE DEGLI ALTRI.

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DAL GIORNALE DI VICENZA 23/09/2014

"...Prima regola: prevenire. Anche se magari, alla fine, si dovesse rivelare un eccesso di zelo. È sulla base del principio di precauzione che il Comune di Vicenza, ieri mattina, ha disposto il ritiro di circa 4.500 “lunch box”, le gamelle per i pasti nelle mense scolastiche consegnate agli alunni delle scuole elementari della città e a una scuola media. La decisione è stata presa dall'assessorato alla Formazione guidato da Umberto Nicolai in seguito alla segnalazione di una presunta «pericolosità» o di un «difetto» inoltrata dalla madre di un bambino."...

E immagino che ognuno di voi compresa la sottoscritta l'abbia letta pensando a questa grande opera di misericordia precauzionale.
Perfino il giornale cerca di farci interpretare la realtà' dei fatti in maniera diciamo "alternativa"

Svegliamoci tutti per favore perche' qui ci va della salute futura dei nostri pargoletti e sono stanca di venir presa in giro! 

LA NORMATIVA EUROPEA SUL PRINCIPIO DI  PRECAUZIONE (presa dal sito di europa.eu/legislazione)

Il principio di precauzione permette di reagire rapidamente di fronte a un possibile pericolo per la salute umana, animale o vegetale, ovvero per la protezione dell'ambiente. Infatti, nel caso in cui i dati scientifici non consentano una valutazione completa del rischio, il ricorso a questo principio consente, ad esempio, di impedire la distribuzione dei prodotti che possano essere pericolosi ovvero di ritirare tali prodotti dal mercato.

Il Comune ha DOVUTO ritirare le gamelle perche' non c'erano i documenti necessari per PROVARE che le gamelle non erano nocive (con cio' non sto dicendo che sono a conoscenza che lo siano fino a risultati tests o presentazione certificazioni).

RAGIONIAMO ASSIEME (nessuna denuncia solo piccoli ragionamenti in base allo svolgimento dei fatti):

  1. la Sig.ra Segatini trova la gamella "sgamellata" !!!
  2. Il Comune, se avesse avuto tutte le carte in regola avrebbe fatto una piccola telefonata: Sig.ra Segatini, le sostituiamo la gamella difettata con una completamente nuova e a regola e le porgiamo le nostre scuse.
Pensate che per una piccola cittadina come me avrebbero smosso 4500 gamelle se non ci fosse stato altro?

Comunque anche se le avessero rimosse per lo spirito precauzionale e preoccupazione nei confronti dei piccoli cittadini delle elementari e avessero voluto averle tutte per controllarle una ad una 

Mi chiedo: perche' non farlo prima di metterle in mano a questi scriccioli indifesi????? 
E che per fortuna prima le hanno portate a casa perché dovevamo seguire il manuale di nonna papera per lavarle se no ci avrebbero mangiato dentro brodino e stickers colorati di plastica galleggiante!!! Non aggiungo anche BPA perche' fino a che l'ULSS non completa le analisi il timbretto 7 che appare sotto indica solo la PROBABILITA' DI PRESENZA DI BPA! e io non sono maga ancora…

Ma…mi sorge una domanda… ULSS? che c'entra l'ULSS con il solo difetto delle gamelle? Le hanno lavate in lavastoviglie e tutto e' filato liscio?!!! 
Se e' solo un difetto di adesivi dentro o fuori come mi dicono.... ..... ..SI FANNO ANALISI?????? 

Genitori ma voi questi ragionamenti non li fate? e se li fate perché non parlare e dare un aiuto?

LE ANALISI SI FANNO SE NON CI SONO PRESENTI CARTE AL MOMENTO DELLA FIRMA DEL CONTRATTO DI ACQUISTO CHE CERTIFICANO LA NON TOSSICITA' DEL PRODOTTI ED ECCO PERCHE' LA LEGGE SUL "PRINCIPIO DI PRECAUZIONE".

  1. La Sig.ra Segatini solleva il dubbio di tossicita' del prodotto
  2. Il Comune avrebbe risposto: Sig.ra, abbiamo qui le certificazioni e l'approvazione dell'ULSS per cui se ne stia zitta al suo posto e ci lasci in pace
  3.  Se c'era l'approvazione dell'ULSS all'acquisto perche' l'ULSS avrebbe accettato di fare analisi nuovamente?
Invece succede il disastro: 4500 gamelle ritirate … e ancora mi sento dire che e' una esagerazione?

Anche se i risultati fossero tutti a norma non sarebbe una esagerazione. 
Io ho sollevato un dubbio non solo sul difetto ma anche confrontando oggetto con descrizione di catalogo della ditta. 
Ho sollevato un dubbio che avrebbe dovuto venir messo subito a tacere da prove concrete nella scatola e nelle carte di certificazione al momento dell'acquisto! Invece non e' stato così'. 

VOGLIO PRECISARE CHE:

IL PROGETTO DI SOSTENIBILITA' AMBIENTALE CON L'ELIMINAZIONE DEI PIATTI DI PLASTICA E TONELLATE DI RIFIUTI E' ASSOLUTAMENTE UN IMPEGNO DEL COMUNE GRANDIOSO CHE SOSTENGO AL 100%
GENITORI VI CONSIGLIO DI CONTINUARE A SOSTENERE QUESTO PROGETTO E IL PRIMA POSSIBILE PROCURARVI UNA LUNCH BOX IN MODO DA AIUTARE QUESTA INIZIATIVA.
PENSO CHE IL COMUNE NON ABBIA NIENTE AL CONTRARIO ANZI, NON DOVREBBERO ESSERCI OBIEZIONI o altri dubbi potrebbero sorgere.

UNA PICCOLA COSA NON RIESCO A COMPRENDERE E CHIEDO IL VOSTRO AIUTO: sembra ma non posso confermarlo, che le lunch boxes siano state gia' ri-consegnate ad alcuni genitori e che da mercoledì i bimbi mangeranno in esse. 
Mi chiedo: ma e' stato dato l'ok dall'ULSS? In fondo se non erro, le luch-boxes sono "sotto sequestro"… com'e' possibile che vengano utilizzate e nessuno ci abbiano comunicato niente?

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LE RICERCHE INDICANO CHE  LE CODIFICHE PER LA PLASTICA CON TRIANGOLO CONTENENTI I  NUMERI  1, 2, 4, 5 SONO PLASTICHE "SICURE" MENTRE 3, 6 E 7 POSSONO CONTENERE BPA.

SPERO CHE LE NUOVE LUNCH-BOXES FORNITE DAL COMUNE RIPORTINO QUESTI CODICI DI PLASTICHE "BPA FREE". 

PENSO INOLTRE CHE IL COMUNE NON POSSA ESSERE ASSOLUTAMENTE CONTRARIO SE IL GENITORE CHE VUOLE EVITARE EFFETTI COLLATERALI DI BPA SUI PROPRI FIGLI FORNISCE LA PROPRIA BOX NEL CASO CHE QUELLE CONSEGNATE NON CORRISPONDANO A TALI CARATTERISTICHE BPA FREE. In fondo le gamelle tornano a casa per il lavaggio ed il personale deve solo inserire il cibo nel contenirore. Penso che sia sufficiente una certa misura di media: non troppo piccola o non troppo grande

IN FONDO IL MOTIVO PRINCIPALE DI TUTTO E' IL GRANDE PROGETTO DI SOSTENIBILITA' AMBIENTALE E NON IMPORTA CHI E COME LO SI RAGGIUNGE NO?

CI SONO DISPONIBILI SUL MERCATO SCATOLE IN PLASTICA BPA FREE E PERFINO LUNCH BOXES IN STILE "MODERNO" CON TAPPO IN PLASTICA E PIATTO IN ACCIAIO INOX A PREZZI MODICI (CERTAMENTE NON A EURO 2 caspitina!)





WHERE IS WALDO???

COMUNQUE GLI AVVOCATI DELLA DITTA CI RASSICURANO PERCHE' SE AVETE IL SIMBOLINO PP CHE IO NON HO SULLA MIA, ALLORA E' SOTTOINTESO CHE NON CONTIENE BPA!



IO CONTINUO A CERCARE MA VOI LI TROVATE I PRIMI DUE SIMBOLI CHE DA SCHEDA TECNICA DOVREBBERO ESSERE INDICATI SOTTO LA BOX??? LASCIAMO DA PARTE IL SIMBOLO BPAfree. Regalo un servizio fotografico a chiunque mi procuri lunch box con questi simboli!!!






VOGLIO  PRECISARE  GENITORI 
NON E' TANTO LA GAMELLA ROTTA IL PROBLEMA PRINCIPALE
MA LA PRESENZA DI BPA NELLA PLASTICA CHE E' ALTAMENTE CANCEROGENO! 
SE NO NON SI DISTURBEREBBERO A RITIRARE 4500 GAMELLE PER UNA ROTTA NO???!!!!! IMMAGINATE I COSTI?!
LA COSA BUONA E' CHE SONO STATE RITIRATE E FERMIAMOCI A QUESTO...


VOLEVO ANNUNCIARE A TUTTI I GENITORI CHE MI SCRIVONO PREOCCUPATI ,CHE IL COMUNE HA DECISO CON L'AZIENDA DI RITIRATE LE LUNCH-BOXES BPA (cancerogeno) E SOSTITUIRLE CON QUELLE "SICURE" PER LA SALUTE DEI NOSTRI BIMBI.

RIPORTO QUI DI SEGUITO MAIL IN RISPOSTA AL LORO INVITO DI MIA PRESENZA ALLA RIUNIONE CHE SI TERRA' DOMATTINA CON LA SIGNORA LEODARI RESPONSABILE DELL'UFFICIO MENSE, L'ASSESSORE E LA DITTA PRODUTTRICE.

Buongiorno Sig.ra  Teresa Leodari Signor Umberto Nicolai, Rappresentanti ditta Snips.
Vedo anche l'intervento del Signor Alberto Righi che copio in cc e che ringrazio per il suo contributo.

Ammiro il vostro intervento immediato nella sostituzione delle lunch-boxes delle scuole di Vicenza.

Voglio precisare nuovamente alla Signora Teresa Leodari responsabile dell'ufficio mense che mi ha personalmente e gentilmente invitata
alla riunione di domattina che la mia NON partecipazione non ha assolutamente niente a che fare con una NON voglia di partecipare.
Sono assolutamente onorata della richiesta e sarebbe un piacere fare la conoscenza delle persone che rappresentano il nostro Comune.

Non ritengo la mia presenza a questa riunione ne' idonea ne' penso legale in quanto tali decisioni e discussioni spettano alle nostre rappresentanze e ritengo gli argomenti che portano ad una decisione finale molto delicati anche perche' coinvolgono sicuramente una grande ditta.

Il nostro Comune di Vicenza ha una Rappresentante per la mensa ed e' LEI l'unica autorizzata in virtu' della sua nomina ricevuta a rappresentare la sottoscritta e tutte le mamme e genitori dei bimbi delle scuole a questa riunione.

La sottoscritta ha solo individuato un problema grave e portato a conoscenza degli addetti e responsabili tra cui includo il giornale della nostra citta' che ha il diritto in modo uguale e dovere di informare in modo immediato il pubblico in modo che i genitori possano scegliere come agire di fronte a tale notizia. Non sono tecnicamente all'altezza di far fronte a problemi di "costruzione" della box. E' come se io segnalassi una caduta di un albero in mezzo ad una strada e poi dovessi partecipare alla sistemazione dello stesso. Non e' di mia competenza. Ci sono gli addetti autorizzati.

Se la ditta ha deciso di ritirare il materiale e di partecipare alla riunione e' perche' comunque sa di cosa stiamo parlando e  cosi' le autorita' se no le cose sarebbero rimaste invariate.
Mi sarei aspettata dalla rappresentanza un grazie per la segnalazione piu' che un accanimento nei miei confronti...in fondo stiamo solo facendo del bene a questi piccoli e dovremmo andarne fieri.

Come gia' detto, se la ditta, che son sicura sia comunque al corrente della mancanza del timbro BPAfree dietro la box, ha bisogno della box consegnata per verificarne la modalita' di produzione, ce ne sono 3999 a disposizione presso tutte le famiglie dei bimbi a cui son state consegnate piu' tutte le foto fatte dalla sottoscritta alla box "in viaggio" che allego nuovamente alla presente. La sfaldatura della pellicina di plastica e' il minimo della gravita'.
Invito anche a leggere gli effetti disastrosi del BPA sui bimbi e non penso che il nostro Comune voglia esserne da rappresentante responsabile.

Metto in copia CC anche il giornalista del giornale di Vicenza perche' penso che il ritiro delle Gamelle "pericolose" sia una notizia grandiosa da far conoscere a tutti i cittadini che mi scrivono preoccupati e penso sia da andarne fieri che il nostro Comune stia lavorando per loro e per la salute dei piccoli cittadini  per sistemare questa questione il piu' presto possibile.

Ringrazio ancora per l'invito e sarei estremamente onorata di poter incontrare sia la Signora Teresa Leodari sia il Signor Umberto Nicolai una volta che la questione e' risolta per congratularmi con loro.

Distinti saluti a tutti

M.Elena Segatini


20/09/2014
PRIMA E-MAIL AL GIORNALE DI VICENZA

ARTICOLO SUL GIORNALE DI VICENZA
(controllate la vostra lunch-box ...simbolini dappertutto ma nessun segno di BPA free sul contenitore come garantito dalla casa di produzione SNIPS e vi consiglio di fare una piccola ricerca per leggere i danni della plastica sui bimbi in presenza di BPA)

LunchBoxes 

Scrivo in riferimento alle lunch-boxes che sono state consegnate stamani ai bimbi delle scuole
elementari dell'istituto "Da Porto" a Vicenza.
Sono fotografa giornalista italo/americana per riviste in USA e abbastanza al corrente con gli effetti nocivi della plastica a contatto con fonti di calore. Dopo 20 anni di studi personali nel campo della salute e nutrizione mi sento in dovere di informare dell'accaduto di oggi.
Mi e' stata consegnata una lunchbox dal comune di Vicenza per il mio bimbo di 5 anni e mezzo.
Allego immagini che palesemente evidenziano lo stato della lunch-box oltre al materiale usato per crearla.
E' una scatola di plastica con delle appliques colorate di ortaggi.
Il problema principale e' che le appliques sono state inserite all'interno della scatola e non all'esterno e
da quanto posso dedurre, incollate a caldo alla scatola di plastica.
Dalla scatola nuova, subito all'apertura, un pezzo dil applique si e' staccata (all'inizio pensavo fosse una di quelle plastichine di sigillo per far vedere che la scatola era nuova).
Nelle foto e' evidente la rottura e sfaldatura della plastica con residui di colore e plastica stessa.
Mi domando se questi materiali sono stati sottoposti ad alcun controllo dalla sanita' (o chichessia che si occupa di queste cose) e mi domando come il comune di Vicenza puo' mettere a tale rischio la salute 1. dei suoi cittadini 2. di cittadini di nemmeno 6 anni che ora dei le cui condizioni di salute saranno indubbiamente precarie ora del loro 30esimo compleanno a causa di queste ... chiamamole "sviste".
Si e' molto parlato e penso che siamo tutti al corrente  che le bottiglie d'acqua di plastica sottoposta a certe temperature sono altamente cancerogene (vedi bottiglie d'acqua lasciate sotto il sole durante scarico e carico dei supermercati...se ne parla in ogni momento dei danni che possono provocare)
figuriamoci i danni che puo' provocare la plastica ridotta in queste condizioni a contatto con un cibo riscaldato sopra i 40 gradi !!!
E poi ci chiediamo come mai la nostra societa' viene letteralmente sterminata dai tumori?
Se il nostro Comune ne e' il primo "responsabile"...come fa un "comune" mortale a combattere o per lo meno prevenire tali disastri?
Non lo trovo assolutamente una rappresentanza di salute e progresso.
E la cosa piu' imbarazzante  e' che ci viene consegnata una lista di 4 pagine per il lavaggio e disinfezione dell'oggeto in questione!!!!!!

Spero si provveda immediatamente alla sostituzione di tali lunch-boxes che nel corriere della sera vengono comunque presentate
completamente diverse da quelle consegnate e consistono in un contenitore in plastica rigida bianca, (stessa plastica del portaposate) vedi immagine allegata.

Ringrazio e porgo i miei piu' cordiali saluti

M.Elena Segatini








21/09/2014
MAIL AL GIORNALE DI VICENZA IN RISPOSTA AL COMMENTO DEL SIGNOR UMBERTO NICOLAI

Buongiorno,
ringrazio di cuore per l'articolo pubblicato, ve ne sono molto riconoscente.

Mi permetto anche di rispondere alle autorita' che ringrazio per la presa in visione del caso.
So che la mia risposta non arrivera' da nessuna parte ma se in qualche modo potesse raggiungere qualcuno....la riterrei la cosa piu'  corretta...

Ringrazio a nome di tutti quelli che non hanno il coraggio di esporsi e parlare.
Se la cosa viene presa in considerazione e la box sottoposta a controlli sarebbe fantastico.

Voglio solo puntualizzare che, e mi permetto di farlo solo perche' ho vissuto 15 anni in USA e so come si reagirebbe a fronte di una situazione tale, a vista di una foto del genere le autorita' sarebbero intervenute ritirando IMMEDIATAMENTE tutte le box consegnate e inventandosi un metodo alternativo fino a consegna delle box conformi al modello accettato come "salutare" e "sano" prima che i bimbi ci intingano il loro cucchiaio.
Voglio puntualizzare che se  una lunch-box fosse stata  creata a norma, non darebbe ASSOLUTAMENTE spazio a DIFETTI O ERRORI DI FABBRICA tranne che se prendo un martello e "smacco" l'oggetto ...detto in modo molto grezzo.
Qualsiasi materiale che si sfalda, sfoglia, spella o scrosta non può' ASSOLUTAMENTE essere considerato idoneo per il contatto con il cibo ne' freddo ne' caldo che sia...

E ultimo punto: solo perche' un genitore su 4000 ha il coraggio di parlare qui in Italia non significa che l'argomento non sia grave.
Purtoppo la nostra ignoranza a riguardo e la grande  paura di parlare ed esporsi permette molte volte alle autorità'  di usare  come difesa l'unico argomento di difesa che ha e cioe' che SOLO un genitore su 4000 ha osato sollevare il caso.
Quel genitore sono io. Ma son sicura che ne esistono altri 3900 o mettiamoci pure anche 4000 che la pensano come me.

Ringrazio ancora

M. Elene Segatini


21/09/2014
MAIL RICEVUTA DALL'ASSESSORE UMBERTO NICOLAI

Gentili signora non è perché uno ha il coraggio di parlare vuol dire per forza che la verità sia tale.   Ringrazio della segnalazione ma abbiamo già fatto lavare una decina di gamelle e non abbiamo avuto i suoi riscontri. Lunedì parleremo con genitori e ditta e poi vedremo    Mi piacerebbe saper tutto sull accaduto a risentirci.  Nicolai Umberto

MAIL DI RISPOSTA AL SIGNOR UMBERTO NICOLAI

Voglio  chiarire che la lunch box che ho ricevuto non e' mai stata lavata. Era perfettamente nuova. E un materiale non puo' essere dichiarato "sano" e "idoneo" solo in base al fatto che si possa lavare o no. La plastica delle bottiglie crea sostanze cancerogene solo se esposte a mediocri fonti di calore immagini una plastica esposta a piu' di 40 gradi cosa puo' provocare! E la bottiglia possiamo lavarla senza problemi visibili...Non e' la lavabilita' che stabilisce se un oggetto e' adatto o no o se e' sano o no.
Sono d'accordo. Non e' assolutamente il coraggio di un individuo che stabilisce la verita'. Ma la verita' viene portata a galla solo da tale coraggio in un Italia che vive nel timore di esporsi e proprio per questo motivo una persona si espone solo e se sa di aver ragione al 120%. Sta poi alle autorita' proteggere il futuro della societa' procedendo con i giusti mezzi verso la verita'. Se no purtroppo l'individuo dovra' procedere il qualche modo con i suoi.

Ringrazio ancora

M.Elena Segatini

21/09/2014

LETTERA INVIATA ALLA DITTA DI PRODUZIONE SNIPS (NESSUN SEGNO DI LOGO BPA FREE SOTTO LA SCATOLA IN QUESTIONE ) GARANTISCONO CHE LA PELLICOLA DECORATIVA SIA IINGLOMERATA NEL MATERIALE DELLA SCATOLA AL MOMENTO DELLA CREAZIONE E CHE IL MATERIALE SIA BPA FREE QUANDO ASSOLUTAMENTE NON E' COSI' !!! SE IL MATERIALE FOSSE INGLOMERATO NON CI SAREBBE ASSOLUTAMENTE RISCHIO DI DISTACCO NEMMENO PER "DIFETTO"E LA MANCANZA DI TIMBRETTO BPAfree COSA E'? UN DIFETTO DI FABBRICA ANCHE QUELLO???


Hello,
I was just reading the technical data for your lunch box and I cannot find the BPA free wording on the bottom part of the lunch box (the one with the vegetables design which is made of a different material from the middle white part)
Your technical data also guarantees that the decorative film is molded with the box material for safety but it does not appear to me to be safe at all especially if it's given at our schools and even more if it has to deal with children eating out of these cancer producing elements.
I would love to receive a full technical data sheet of the product which is being sent to the USA for analysis. I am a photographer and journalist and unfortunately the product came right in the hands of my 6 year old baby and given to him through our schools in Vicenza.
I am requesting immediate recall of such boxes and replacements of them with boxes made of safe materials including the symbol BPA free.
I hope you understand the importance of this issue and I hope you will proceed asap with the replacement.

Sincerely,

M.Elena Segatini


SIMBOLINI SIMBOLINI MA NESSUNA TRACCIA DEL SIMBOLO BPAfree COME GARANTITO DALLA CASA PRODUTTRICE SNIPS

VORREI SOLO INCLUDERE UNA PICCOLISSIMA NOTA per i genitori sui possibili danni in PRESENZA DEL BPA  (ed e' solo la prima veloce voce che mi e' capitata sotto mano presa da internet)


.. le accuse rivolte al BPA presente nei biberon e contenitori in plastica riguardano i rischi a cui sarebbero esposti i bambini alimentati attraverso questi contenitori in plastica, tra cui alterazione del corretto sviluppo cerebrale, malattie dello sviluppo sessuale e sterilità nei bambini di sesso maschile.



QUELLA PRIMA MACCHINETTA A 9 ANNI


La vicentina Elena Segatini è tra le più apprezzate fotografe a livello internazionale, ci sono anche suoi scatti nel libro “L’arte unisce tutti i cuori del Mondo” promossa da Franco Pianegonda

di Alessandro Scandale

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Quella prima macchinetta a 9 anni
Quella prima macchinetta a 9 anni (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)C'è anche la fotografa Elena Segatini tra le 50 donne vicentine che l'imprenditore orafo Franco Pianegonda ha voluto celebrare qualche giorno fa con una serata evento ed un libro fotografico, affiancato da un video, che le vede protagoniste di alcuni eleganti scatti. Con il titolo "L'arte unisce tutti i cuori del mondo", l'iniziativa ha messo in primo piano alcune donne che con il lavoro, l'impegno e l'entusiasmo hanno portato una nuova energia e un "nuovo cuore" nel proprio mondo e in quello altrui. Con uno sguardo trasversale: c'è l'imprenditrice ma anche la casalinga; la nonna come pure la neolaureata. La serata, non a caso scelta alla vigilia della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, è stata diffusa anche nei negozi di Mosca, Lisbona, New York e Parigi collegati in rete. Il libro sarà presentato dopo le festività natalizie alla libreria Galla di Vicenza.

Quella di Elena Segatini è una storia che sembra uscire dall'album dei sogni più belli, sospesa tra gli Stati Uniti, l’Europa e Vicenza. Le sue immagini sono piccoli frammenti di fantasie e fiabe che fino a quando era bambina creava nella sua mente e che ora, tramite la fotografia, sono divenuti realtà. E uno di questi sogni, in particolare, è entrato a far parte della vita quotidiana di milioni di persone. Il sogno di Elena è sempre stato la fotografia e nel '91 si trasferisce da Vicenza a Los Angeles, dove nel '99 si laurea in una delle università private d’arte più rinomate: l'Art Center College of Design di Pasadena in California. Dopo aver realizzato un catalogo di gioielli, Elena viaggia tra America ed Europa come fotografa di moda e viaggi, lavora con riviste e agenzie di pubblicità di New York, Milano e Parigi. Tra i suoi clienti ci sono Marie Claire, Elle, Vogue Gioiello, Apple, Adidas, Reader’s Digest, Mattel, Zoom Magazine, Vicenza Oro e altri. Le sue immagini sono attualmente rappresentate nel mondo da tre agenzie di New York. E proprio tramite una di queste agenzie, la famosissima immagine del fiore di loto è stata venduta nel 2006 per la prima campagna pubblicitaria dell’Iphone e poi utilizzata come immagine di sfondo in tutti gli Iphones e Ipads della Mac. Negli ultimi anni Elena ha cominciato a dedicarsi ai matrimoni, immortalando questi bellissimi momenti con un tocco di moda e un’impronta originale. Le sue opere sono state riconosciute da una delle riviste italiane di Sposa più rinomate, "White Sposa", come fotografa d’eccellenza di questo specifico settore. L’abbiamo incontrata in occasione dell’evento.

Quella prima macchinetta a 9 anni (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Partiamo dall'evento Pianegonda: che effetto fa fare parte delle 50 vicentine scelte?

«È stato un onore essere inclusa in questo progetto. Abito tra Usa e Italia e in questi ultimi anni mi sono presa una pausa che mi ha portato a stabilirmi a Vicenza. Quest’ultimo mese è stato per me un'immersione completa alla scoperta di questa città. È iniziato tutto con il progetto del Ritratto a Vicenza che mi ha fatto conoscere molte persone coinvolte nell’arte e nella creatività. Ho collaborato con Franco Pianegonda in alcuni miei servizi. Lo conosco da poco ma è stato disponibile a prestare i suoi favolosi gioielli per i miei lavori. Un giorno mi scrive un messaggio di passare alla Maison. Non ne conoscevo il motivo e forse è stata una fortuna perché non mi sarei mai fatta fotografare se mi avesse spiegato il motivo dell’invito... Da lì il grande onore di far parte di un meraviglioso progetto dedicato alle donne».

Quella prima macchinetta a 9 anni (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Raccontaci la tua storia: com’è nato tutto? Una vicentina alla conquista dell'America...

«Sono sempre stata innamorata della fotografia fin da piccola. I miei genitori mi regalarono la mia prima macchinetta automatica a 9 anni e a 15 ho comprato la mia prima 35mm manuale. A 24 anni sposai un americano e andai a vivere a Los Angeles dove mi iscrissi al College e ad un corso di fotografia. Dopo alcuni anni ho ricevuto una borsa di Studio per entrare al rinomato Art Center College of Design. Ero fiera di tenere alto il nome dell'Italia. Così mi laureai con lode nel ‘99, cosa rara in quell’istituto. Ma non è stato facile arrivare in un paese straniero e doversi rifare una vita partendo da zero. Sono rimasta in America 15 anni e appena possibile ci tornerò. Vorrei vivere sei mesi lì e sei in Italia, non riuscirei a rinunciare a nessuno dei due, si completano a vicenda. Alla fine, per motivi affettivi e familiari, ho deciso di trasferirmi qui per un po’. Perché la permanenza fissa mi spaventa, essendo abituata a viaggiare e alle grandi città».

Il successo mondiale della Apple, com'è accaduto e cosa significa per te oggi?

«La cosa buffa è che per far entrare quell’immagine in agenzia ho dovuto aspettare che cambiassero tre Art Directors! Era uno scatto che avevo fatto un’estate in Italia, al bellissimo Parco Sigurtà... con una mano che mi teneva alla cintura e io sporta quasi in acqua per riuscire ad arrivare il più vicino possibile al soggetto. La qualità dell’immagine era ottima per il tipo di luce che c’era quel giorno. Ho proposto lo scatto all’agenzia ben tre volte e alla fine con l’arrivo del nuovo Art Director me l’hanno accettato. Accadde che l’agenzia che si occupava della pubblicità per la Mac/Apple scelse l’immagine per tutta la campagna iniziale Iphone. Io purtroppo ero già in Italia e mi sono persa i mega-cartelloni pubblicitari che tappezzavano tutti i negozi americani della Apple in quel periodo. Mi accorsi di questo meraviglioso evento solo perché un giorno, guardando la tv in Italia, mostrarono la pubblicità di questo nuovo telefonino. Feci un salto sul divano e incominciai a gridare di aver visto forse per due secondi la mia foto... era proprio la mia! Forse mi rendo conto di tale evento solo quando vedo intorno a me tutti con questo Iphone in mano. Penso che due terzi di questa terra ha in tasca la mia foto e allora sorrido...».
Quella prima macchinetta a 9 anni (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)
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Quella prima macchinetta a 9 anni

Quali porte ti ha aperto la notorietà?

«Diciamo che la foto è molto conosciuta, però non penso mi abbia cambiato la vita. In questo campo c’è un'estrema concorrenza e bisogna battersi ogni giorno per farsi notare. A volte chi ha molto giro di lavoro non è chi è bravo veramente o il vero artista. Purtroppo si... bisogna conoscere le persone giuste e assolutamente essere nel posto giusto al momento giusto».
Quella prima macchinetta a 9 anni (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)

Hai vissuto negli States, qual è la differenza di mentalità? Ci sono più opportunità? È più facile emergere?

«Senz’altro quello che chiamano il sogno americano non è solo un mito. Ci sono molte più opportunità che in Italia però devo dire che con la crisi anche l’America sta vivendo periodi difficili e le opportunità di conseguenza diminuiscono. La differenza di mentalità a volte è immensa, soprattutto nell’essere presenti in caso di difficoltà. Possono essere freddi nei rapporti mondani, non ci sono sguardi diretti, poco contatto umano, insomma ci si sente un po' soli in mezzo a tanta gente, ma quando è il momento di aiutare il prossimo, si può sempre contare su qualcuno ed è quello il bello dell’America. Sul lavoro invece è molto più facile trovare persone con cui collaborare. Da noi, soprattutto in Veneto, è quasi impossibile trovare una stilista o uno showroom disposti a collaborare per dei test fotografici. In America è forse la norma. Insomma, in America forse è più riconosciuta la meritocrazia rispetto all’Italia».

Sei la dimostrazione vivente che la fotografia è anche donna. Siamo abituati ad un mondo di quasi soli uomini di successo... qual è il valore aggiunto dello sguardo femminile sul mondo?

«Non posso dire che la donna abbia più sensibilità nel cogliere l’attimo, conosco fotografi maschi che hanno una sensibilità tale che va oltre qualsiasi concetto tipico di animo maschile o femminile. Penso si tratti solo di passione per questa arte. Due fotografi possono fotografare lo stesso identico soggetto e il risultato è un universo di differenze. Essere donna sicuramente rende le cose più difficili ma solo a livello tecnico... siamo comunque sempre viste come la parte più debole per cui, se messe a confronto con un uomo per la scelta del fotografo che debba fare un viaggio per un progetto, si tende a scegliere l’uomo. E per finire, molti Art Director delle riviste di moda sono donne e molte donne preferiscono lavorare con un uomo. Comunque sono convinta che ormai abbiamo raggiunto dei buoni livelli anche come donne in carriera e ne è grandioso esempio la fotografa Annie Leibovitz».

Come "vedi" oggi Vicenza? Come la fotograferesti?

«A Vicenza mi considero ancora un po' straniera. Sto scoprendo una Vicenza assolutamente incantevole sia nell’arte che custodisce, sia nelle persone disponibili e meravigliose. Non c'è niente che non fotograferei. L’andare in America ed il tornare in Italia dopo tanti anni mi ha fatto aprire gli occhi e vedere questa città in modo totalmente diverso. È come quando si possiede qualcosa di importante ma non lo si sa fino a quando non lo si perde. Mi ricorderò sempre al college un compagno che mi chiese: ma tu arrivi da quelle cittadine dove ci sono tutte le casette colorate? Io non avevo assolutamente alcun ricordo di casette colorate... Ebbene, aveva ragione... al mio ritorno ho guardato questa mia città con occhio completamente diverso».

Quella prima macchinetta a 9 anni (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Giorni fa il prestigioso The Guardian nel suo periodico domenicale The Observer ha descritto Vicenza come "La gemma nascosta del Nord", sottolineando come lo straordinario tessuto palladiano sia stato arricchito da nuove proposte culturali e dalla vivacità del suo centro storico che l’hanno trasformata in meta che merita un lungo weekend e non una visita mordi e fuggi. Se dovessi costruire un album fotografico di Vicenza per spedirlo nel mondo, quali scorci metteresti al primo posto?

«Nulla di già visto... odio essere scontata. Busserei a tutti i portoni e mi farei aprire... ci sono giardini incantati dietro quei muraglioni di cemento e quei portoni di legno massiccio. Ricordo una notte di neve in cui stavo fotografando ponte san Michele al buio completo. La luna illuminava l’acqua e la neve la rifletteva. Era l’una di notte ed ero completamente sola... (devo dire che Vicenza è meravigliosa nel silenzio della notte). Un signore passò di lì e mi chiese cosa stavo fotografando se non si vedeva nulla ad occhi nudi! Io gli dissi, se ha dieci minuti glielo faccio vedere. Stavo facendo Polaroids e quando gli feci vedere la foto rimase a bocca aperta... mi fece scrivere dietro la Polaroid l’orario della foto e il mio nome per farla vedere agli amici che secondo lui non l’avrebbero assolutamente creduto. Qualche settimana dopo mi invitò per mostrarmi una location. In centro a Vicenza, un grande portone di legno, una storia indistruttibile segnata su quel legno. Lo aprì e dietro c'era un giardino interno meraviglioso. Vicenza nasconde dietro le sue mura giardini incantati ed è un peccato non riuscire a farsi aprire quelle porte. È un progetto che vorrei intraprendere».

Chiudiamo ritornando all'evento Pianegonda... c'era un cuore come simbolo.

«La mia frase è sempre stata: I dream every day, that’s my secret... con la maturità di oggi dico: lasciati sognare ogni giorno ma grida anche a te stesso ‘lo voglio con tutto l’animo’. È l’unico modo per far avverare i tuoi sogni. Volerlo con tutto il cuore».

nr. 03 anno XVIII del 26 gennaio 2013
Quella prima macchinetta a 9 anni (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)

Circus Acquatico Magnifico

October 18, 2014


Voglio raccontarvi una storia, una storia di un mondo fantastico che ho vissuto per poche ore ma che mi ha emozionata e riempito il cuore. Una storia di visi incredibili, di cuori umili e di spiriti di una forza straordinaria. Voglio raccontarvi anche l'altra storia, di un mondo che ho vissuto passato e che in due secondi e' riuscito a togliermi ogni dignita', un mondo che annulla la stima in te stessa, ti strappa ogni ricordo dal cuore, un mondo dove umilta' non si conosce e l'orgoglio brucia ogni cosa che tocca, un mondo dove si scappa se la verita' pesa addosso, dove piuttosto di crescere si perde tutto.
La storia e' che questo piccolo frammento di mondo in cui sono entrata e' riuscito a riempire il mio cuore. E' la storia di una ragazzina che con il dolore nell'animo e le lacrime agli occhi riesce a gettarsi davanti alla folla a testa alta con il sorriso sulle labbra. Una ragazzina che diventa principessa lassu' al di sopra di tutti su quel trapezio di vita e che senz'altro di crescere ne sa qualcosa. Io sono lo specchio di lei e come lei a testa alta vivo il mio "oggi"  stupendo per l'amore di mio figlio e di me stessa. 
Dovremmo tutti imparare da questi piccoli mondi nascosti. Ne sono cosi' grata al mio signore e al mio piccolo Kian di avermi portata fin qui. Pensavo che mi avessero rubato l'animo ma invece ora so che ci ho guadagnato una vita e proprio qui nella disperazione ho dato il meglio di me stessa. 
Nessuno e niente puo' strapparci la nostra voglia di vita e di espressione se il cuore e' puro e sincero e non lasciate mai che nessuno si permetta di farvi credere diversamente. 
La cosa piu' stupenda e' che esattamente nell'istante in cui si tocca l'inferno, angeli arrivano...loro sanno chi sono...IzFrAr e mamma che senz'altro mamma e'...
E un giorno poi, arriva lo sguardo puro, limpido, sincero, riservato e discreto di chi non conosco ancora. Non so se mai lo conoscero'. So solo che quel giorno mi ha dato una pace immensa e la voglia di ricominciare... chiudo gli occhi e ritrovo la voglia di sognare...

e ritorno a dire...

I dream every day... that's my secret.


























... M O R E    I M A G E S    T O    C O M E   ... wo r k   i n    p r o g r e s  s ...

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